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Palio: Giubilo e benedizione in Provenzano

drago

Il parroco alla benedizione del drappellone: l’essenziale è invisibile agli occhi.

Sul tufo vince il Drago, è giubilo in Provenzano.

È toccato alla Contrada del Drago, che ha vinto in maniera splendida una corsa tanto sospirata quanto tormentata, per l’estenuante protrarsi della mossa a causa delle rivalità di alcune Contrade, il palio dipinto dall’illustre vignettista senese e dragaiolo Emilio Giannelli, quel cencio particolare, carico di volti che urlano, gridano, sospirano, che già aveva riscosso calorosi applausi al momento della sua presentazione, il 26 giugno, nel cortile del Podestà.

Il drappellone è stato accolto in Provenzano e presentato alla Madonna, alla quale è dedicata la carriera di luglio, da una folla immensa e da tantissimi bambini, domenica pomeriggio, 1°luglio.

È stato bello vedere, in quel giorno, tanti piccoli che hanno risposto all’invito di don Enrico Grassini, parroco di Provenzano, ad essere presenti alla benedizione del Palio nell’Insigne Collegiata dedicata a Maria Advocata Nostra.

“Con fede ripetiamo un gesto secolare di amore alla Madonna – ha detto don Enrico, commosso per la partecipazione di un grandissimo numero di bambini delle contrade – gesto sottolineato dal suono argenteo delle nostre chiarine, gesto antico dal quale prende origine la tradizione del Palio”.

“Il drappellone, rivolto verso Maria, in un’atmosfera di assoluto silenzio interrotto solo dal suono delle chiarine sta a significare che è Suo, da questo gesto noi traiamo la linfa vitale della nostra tradizione: il contenuto vero, l’essenziale, invisibile agli occhi” ha continuato il sacerdote.

Poi ha sottolineato le mille facce presenti nel Palio di Emilio Giannelli, volti diversi, che cambiano nel trascorrere del tempo, ma ripetono questo gesto di devozione alla Madonna.

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