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Card. Augusto Paolo Lojudice

Sua Eminenza Reverendissima

Cardinale Augusto Paolo LOJUDICE

Cardinale Presbitero di Santa Maria del Buon Consiglio

Arcivescovo Metropolita di Siena – Colle di Val d’Elsa – Montalcino

Arcivescovo – Vescovo di Montepulciano – Chiusi – Pienza

CONTATTI

Residenza: Arcivescovado
Piazza del Duomo, 5 – 53100 Siena (SI)
E-mail: segreteria.arcivescovo@arcidiocesi.siena.it

SEGRETERIA DELL’ARCIVESCOVO

Tel.: 0577.280204 – Fax: 0577.270174
segreteria.arcivescovo@arcidiocesi.siena.it
Addetta: Sig.ra Angela Belotti
angela.belotti@arcidiocesi.siena.it

CALENDARIO ARCIVESCOVO

Cardinale Presbitero di Santa Maria del Buon Consiglio

Arcivescovo Metropolita di Siena – Colle di Val d’Elsa – Montalcino

Arcivescovo – Vescovo di Montepulciano – Chiusi – Pienza

 

S. Em. Rev.ma il Card. Augusto Paolo Lojudice è nato a Roma il 1° luglio 1964, dove è cresciuto frequentando la Parrocchia Nostra Signora del Suffragio e Sant’Agostino di Canterbury (quartiere Torre Maura).

 

Studi

Dopo gli studi primari a Roma, nella medesima città ha conseguito la maturità classica nel 1983 presso il Liceo Ginnasio Immanuel Kant (già San Benedetto da Norcia). Sempre a Roma, si è preparato al sacerdozio (1983-1989) al Pontificio Seminario Romano Maggiore ed ha frequentato i corsi di Filosofia e Teologia (1983-1988) presso la Pontificia Università Gregoriana, dove ha conseguito anche la Licenza in Teologia, con specializzazione in Teologia Fondamentale (nel 2002).

 

Sacerdozio

A Roma, nella Basilica Lateranense, da S.E. il Card. Ugo Poletti (Cardinale Presbitero del Titolo dei Santi Ambrogio e Carlo, allora Vicario Generale di Sua Santità per la Città di Roma), è stato ordinato diacono il 29 ottobre 1988 e sacerdote il 6 maggio 1989, incardinandosi nella Diocesi di Roma. Dopo l’ordinazione sacerdotale è stato, a Roma: Vicario Parrocchiale della Parrocchia Santa Maria del Buon Consiglio (quartiere Quadraro, 1989-1992); Vicario Parrocchiale della Parrocchia San Vigilio (quartiere Eur, 1992-1997); Parroco della Parrocchia Santa Maria Madre del Redentore (quartiere Tor Bella Monaca, 1997-2005); Direttore Spirituale nel Pontificio Seminario Romano Maggiore (2005-2014) e contestualmente, a motivo di tale ufficio, Deputato della Congregazione dei Missionari dell’Istituto Imperiali Borromeo (2007-2014) e Membro del Consiglio Presbiterale della Diocesi di Roma (2010-2011); Parroco della Parrocchia San Luca Evangelista (quartiere Prenestino, 2014-2015). Dal 2013 è tra i Membri Fondatori dell’Associazione Dorean Dote Onlus, che si occupa di sostegno ed accompagnamento a bambini e famiglie della quale è Presidente.

 

Episcopato

Eletto Vescovo Titolare della Sede Vescovile Titolare di Alba Marittima e Vescovo Ausiliare della Diocesi di Roma da Sua Santità Papa Francesco il 6 marzo 2015, ha ricevuto l’ordinazione episcopale il 23 maggio a Roma, nella Basilica Lateranense, da S. Em. il Card. Agostino Vallini (Cardinale Presbitero del Titolo di San Pier Damiani ai Monti di San Paolo, allora Vicario Generale di Sua Santità per la Città di Roma), essendo con-consacranti principali S. E. Mons. Romano Rossi (Vescovo di Civita Castellana) e S. E. Mons. Paolino Schiavon (Vescovo Titolare di Trevi ed Ausiliare Emerito di Roma).

Dopo l’ordinazione episcopale è stato, a Roma (dal 2015 al 2019): Vescovo incaricato per il Settore Sud della Diocesi di Roma, Vicario Generale della Diocesi Suburbicaria di Ostia ed Incaricato del Centro per la Cooperazione Missionaria tra le Chiese del Vicariato di Roma, e contestualmente, a motivo di tali uffici, Membro di diritto del Consiglio Episcopale, del Consiglio Presbiterale, del Consiglio dei Prefetti e del Consiglio Pastorale Diocesano della Diocesi di Roma. In quanto Vescovo Ausiliare di Roma è stato Membro della Conferenza Episcopale Laziale (dal 2015 al 2019) in seno alla quale è stato Presidente della Commissione Episcopale per le Migrazioni (dal 2017 al 2019). Dal 2017 al 2019 è stato Assistente Spirituale dell’Apostolato Accademico Salvatoriano, Associazione Pubblica di Fedeli nella Diocesi di Roma.

Come vescovo residenziale, dalla data della sua elezione episcopale, è Membro della Conferenza Episcopale Italiana in seno alla quale è, dallo stesso 2015, Membro della Commissione Episcopale per le Migrazioni (con scadenza nel 2026) della quale è stato anche Segretario (dal 2015 al 2021).

Il 6 maggio 2019 il Santo Padre Francesco lo ha nominato Arcivescovo Metropolita dell’Arcidiocesi Metropolitana di Siena – Colle di Val d’Elsa – Montalcino della quale ha preso possesso canonico il 16 giugno seguente facendo solenne ingresso nella diocesi e celebrando nella Cattedrale Metropolitana di Santa Maria Assunta in Siena. Il successivo 23 giugno ha visitato per la prima volta le Concattedrali dei Santi Alberto e Marziale in Colle di Val d’Elsa e del Santissimo Salvatore in Montalcino. Come Metropolita ha ricevuto il Pallio da Papa Francesco il 29 giugno 2019 nella Basilica Papale di San Pietro in Vaticano a Roma, che gli è stato successivamente imposto da S.E. Mons. Emil Paul Tscherrig, Arcivescovo Titolare di Voli, Nunzio Apostolico in Italia, il 13 ottobre seguente nella Cattedrale di Siena.

Come ordinario diocesano è Membro della Conferenza Episcopale Toscana (dal 2019) in seno alla quale è Vescovo Delegato per le Migrazioni e Vescovo Delegato per l’Evangelizzazione dei Popoli e la Cooperazione tra le Chiese (dal 30 settembre 2019).

Il 21 luglio 2022 Papa Francesco lo ha nominato Vescovo della Diocesi di Montepulciano – Chiusi – Pienza, unendo questa sede, solo in persona episcopi, all’Arcidiocesi Metropolitana di Siena – Colle di Val d’Elsa – Montalcino. L’Arcivescovo – Vescovo ha preso possesso canonico della sede il 3 settembre seguente facendo solenne ingresso nella diocesi e celebrando nella Cattedrale di Santa Maria Assunta in Montepulciano. L’indomani, 4 settembre, ha visitato per la prima volta la Concattedrale di Santa Maria Assunta in Pienza ed il successivo 2 ottobre la Concattedrale di San Secondiano in Chiusi.

 

Cardinalato

Preconizzato cardinale nell’Angelus del 25 ottobre 2020 è stato creato e pubblicato Cardinale di Santa Romana Chiesa da Sua Santità Papa Francesco nel concistoro ordinario pubblico del 28 novembre 2020, ricevendo il Titolo di Santa Maria del Buon Consiglio, titolo di nuova creazione, del quale ha preso possesso con una celebrazione eucaristica il 2 giugno 2021 nell’omonima chiesa parrocchiale in Roma.

Il 16 dicembre 2020 il Santo Padre lo annovera tra i membri della Congregazione per i Vescovi, che dal 5 giugno 2022 è divenuto Dicastero per i Vescovi.

Con lettera della Congregazione per il Clero del 21 dicembre 2021 è stato nominato, per un quinquennio rinnovabile a partire dal 1° gennaio 2022, Rappresentante della Santa Sede presso la Comunità di Nomadelfia, Associazione Privata di fedeli approvata dalla Santa Sede in via definitiva il 18 giugno 2000, sita nel comune e nella diocesi di Grosseto.

Biografia a cura della Segreteria del Cardinale Arcivescovo (agg. 09.10.2022)

Cardinale Presbitero di Santa Maria del Buon Consiglio

Arcivescovo Metropolita di Siena – Colle di Val d’Elsa – Montalcino

Arcivescovo – Vescovo di Montepulciano – Chiusi – Pienza

 

 

BLASONATURA DELLO STEMMA

Scudo a calice, inquartato d’oro e d’azzurro. Nel primo alla spada d’argento, posta in palo; nel secondo al giglio e alla stella (8) d’oro, posti in sbarra; nel terzo a due onde d’argento poste in campagna, sormontate da un’ancora di nero; nel quarto alla ruota (16) di rosso. Detto scudo accollato ad una croce arcivescovile astile trifogliata d’oro; timbrato da un galero prelatizio di rosso, con quindici fiocchi, dello stesso, pendenti per ciascun lato, ordinati in cinque livelli (1,2,3,4,5); accompagnato in punta dal pallio da metropolita e da un cartiglio bifido svolazzante, d’argento, caricato del motto “MIHI FECISTIS”, di nero.

ESEGESI DELLO STEMMA

Lo stemma araldico del Cardinale Augusto Paolo LOJUDICE, del Titolo di Santa Maria del Buon Consiglio, Arcivescovo Metropolita di Siena – Colle di Val d’Elsa – Montalcino, Arcivescovo – Vescovo di Montepulciano – Chiusi – Pienza, è composto da cinque elementi: lo scudo, la croce, il galero prelatizio, il pallio ed il cartiglio. Ciascun elemento è proprio del presule o della carica che ricopre.

 

1.LO SCUDO

 

Forma

Lo scudo è a forma di calice, tipico della tradizione inglese, ma ormai diffuso ovunque, ricorda inoltre il calice con il quale si celebra quotidianamente l’Eucaristia (elemento fondamentale del ministero del Sacerdote e del Vescovo).

 

Partizione

La partizione dello scudo è inquartata (diviso in quattro parti), la prima e la quarta d’oro, la seconda e la terza d’azzurro.

 

Elementi figurativi

Le figure che compaiono nello scudo sono:

la spada, che simboleggia la Parola di Dio (altro elemento fondamentale del ministero del Diacono, del Sacerdote e del Vescovo), ma anche San Paolo Apostolo, compatrono della Diocesi di Roma (diocesi di origine del titolare dell’arma) e patrono personale del presule (che usa il secondo come nome principale);

il giglio, chiaro riferimento a San Giuseppe, Sposo della Beata Vergine Maria e Patrono della Chiesa Universale (anche in omaggio al Santo Padre Francesco che lo ha eletto Vescovo e creato Cardinale, il quale presenta lo stesso riferimento nel suo stemma, anche se con un fiore di nardo);

la stella, ad otto punte, altrettanto chiaro riferimento a Maria Santissima, cara al Cardinale con i titoli di Nostra Signora del Suffragio (in riferimento alla parrocchia d’origine), Madre della Fiducia (in riferimento al Seminario Romano, dove si è preparato al sacerdozio, prima, ed ha esercitato il ministero di direttore spirituale, dopo), Madre del Buon Consiglio, Madre del Redentore, Regina dei Confessori della Fede (in riferimento alle parrocchie romane di ministero sacerdotale e del titolo cardinalizio), Salus Populi Romani e Madre del Divino Amore (in riferimento alla diocesi di Roma), Patrona e Regina di Siena (in riferimento all’Arcidiocesi di Siena – Colle di Val d’Elsa – Montalcino), Madonna del Rifugio (in riferimento alla Diocesi di Montepulciano – Chiusi – Pienza);

le onde del mare sormontate dall’àncora (uno dei primi simboli del cristianesimo), chiaro riferimento a Cristo, sola àncora di salvezza nel mare del mondo;

la ruota, simbolo della laboriosità e del lavoro, che richiama l’attività caritativa del titolare dello stemma: una ruota rossa a sedici braccia è infatti l’elemento principale della bandiera del popolo rom, una delle realtà che maggiormente il presule ha incontrato nel servizio di sostegno a chi si trova nel bisogno.

 

Colori

I colori utilizzati nello scudo sono il giallo, il blu, il bianco, il rosso ed il nero (che nel linguaggio degli smalti araldici sono detti rispettivamente oro, azzurro, argento, rosso e nero):

l’oro è il metallo più nobile, molto usato in araldica, è simbolo di virtù spirituali quali fede, clemenza, temperanza, carità e giustizia;

l’azzurro, essendo il colore del cielo, simboleggia tutte le idee più alte: la virtù e la fermezza incorruttibile e la gloria;

in questo scudo inoltre, l’oro e l’azzurro sono riferimento alle Famiglie Lojudice ed Angeli, famiglie d’origine del presule;

l’argento è uno dei metalli più usati in araldica per il suo splendore, per il colore metallico e per la sua bellezza: simboleggia l’amicizia, l’equità, la giustizia, l’innocenza e la purezza;

il rosso simboleggia virtù spirituali quali, ad esempio, l’amore ardente verso Dio, il prossimo e la giustizia, simboleggia anche, allo stesso tempo, la porpora ed il sangue (i cardinali infatti sono chiamati a testimoniare la Fede fino all’effusione del sangue);

il nero, infine, che fu introdotto al tempo dei cavalieri come colore del lutto, è il simbolo della stabilità e della costanza.

 

2. LA CROCE

La croce, d’oro, posta in palo dietro lo scudo, è simbolo distintivo della dignità episcopale del titolare dello stemma, elemento ormai codificato da secoli per identificare, a due bracci orizzontali, un arcivescovo.

 

3. IL GALERO PRELATIZIO

Il galero prelatizio rosso, con quindici nappe (o fiocchi) dello stesso colore pendenti per ciascun lato, ordinati in cinque livelli con, rispettivamente, 1, 2, 3, 4 e 5 nappe per ogni livello, costituisce l’elemento araldico distintivo proprio con il quale ogni cardinale timbra il proprio scudo personale.

 

4. IL PALLIO

Il pallio, costituito da una striscia di stoffa di lana bianca con delle croci nere, è un paramento liturgico che si adagia sulle spalle e rappresenta la pecora che il pastore porta sulle sue spalle come il Cristo ed è pertanto simbolo del compito pastorale di chi lo indossa. Il pallio è prerogativa degli arcivescovi metropoliti, come simbolo della giurisdizione in comunione con la Santa Sede e viene consegnato dal Santo Padre che lo benedice nella Solennità dei Santi Pietro e Paolo nella Basilica Vaticana. L’Arcivescovo di Siena – Colle di Val d’Elsa – Montalcino lo porta in quanto Metropolita della Provincia Ecclesiastica di Siena – Colle di Val d’Elsa – Montalcino che ha come diocesi suffraganee la Diocesi di Grosseto, la Diocesi di Massa Marittima – Piombino, la Diocesi di Montepulciano – Chiusi – Pienza (della quale è attualmente anche ordinario avendo il Santo Padre unito le due sedi in persona episcopi) e la Diocesi di Pitigliano – Sovana – Orbetello.

 

5. IL CARTIGLIO

Il cartiglio, posto sotto lo scudo, contiene il motto personale scelto dal titolare dello stemma: “MIHI FECISTIS” (in italiano “LO AVETE FATTO A ME”), tratto dal Vangelo di Matteo (25, 40) che, riprendendo il discorso di Gesù nel Giudizio Finale, costituiscono le linee guida della vocazione e del ministero del presule. Richiama anche il motto di Santa Teresa di Calcutta.

 Blasonatura ed esegesi a cura della Segreteria del Cardinale Arcivescovo (agg. 03.09.2022)

 

PRECEDENTI VERSIONI DELLO STEMMA

Arcivescovo Metropolita di Siena – Colle di Val d’Elsa – Montalcino

(2019-2020)


Arcivescovo Metropolita Eletto di Siena – Colle di Val d’Elsa – Montalcino

(prima della ricezione del pallio, 2019-2019)

Vescovo Titolare di Alba Marittima, Vescovo Ausiliare di Roma

(2015-2019)

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