
Se volessimo utilizzare una forma di comunicazione visuale come il wordcloud per descrivere il pomeriggio dello scorso 2 febbraio, XXIX Giornata della vita consacrata, la nuvola di parole che ne verrebbe fuori sarebbe composta da: gioia, diversità, accoglienza, riconciliazione, gratitudine, fraternità. Ciascuna di queste parole scandisce i momenti vissuti nel bel pomeriggio a Sinalunga, accolti dai fratelli e dalle sorelle della Comunità Semi del Verbo presso la casa di ritiri Madonna del rifugio, nella Diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza, dove tutte le varie forme di Vita consacrata delle due Diocesi sorelle di Siena e Montepulciano si sono riunite per celebrare insieme il dono speciale della vocazione.
Quest’anno la partecipazione si è estesa anche ai membri del Terz’Ordine delle diverse Famiglie religiose, nello spirito di sinodalità che ci spinge a riscoprirci sempre più uniti perché membra dello stesso Corpo e tutti insieme in cammino verso il Regno dei cieli.
Dopo una fraterna accoglienza dei Delegati diocesani per la Vita consacrata, c’è stata la riflessione di p. Mauro Tomei della Comunità di Siloe sul Sacramento della Riconciliazione come “luogo” privilegiato in cui coltivare la speranza, virtù di cui oggi il mondo è carente e che i Consacrati di ogni forma di vita sono chiamati a coltivare e a riconsegnare agli uomini e alle donne di oggi innanzitutto attraverso la propria testimonianza concreta di vita amorevole e attenta a tutti, innanzitutto ai più vicini, ai confratelli e alle consorelle.
(A cura di Suor Rosaria Straniero delegata USMI Siena).
L’articolo completo verrà pubblicato sul Sicomoro.













