Si apre oggi nella chiesa di Torre Pellice il Sinodo Valdese-Metodista. Sono passati 50 anni dalla sua firma che ha segnato l’unita fra le due chiese. Nel 1979 ci fu il primo Sinodo congiunto: il riconoscimento reciproco e l’impegno della testimonianza evangelica in Italia. Al di là di ogni legittima celebrazione ritengo significativo il fatto che Moderatrice della Tavola è una Diacona Metodista Alessandra Trotta. Due realtà, valdesi e metodisti, nate dall’esigenza di rinnovare la Chiesa, che rincorreva più il potere mondano che il desiderio di annunciare e testimoniare la Buona Novella. Valdo ricco mercante di Lione vende tutto, dà il ricavato ai poveri e si dedica alla predicazione della Scrittura, che con i suoi fratelli imparerà a memoria. Wesley, presbitero anglicano, dopo 500 anni sente di dover risvegliare la spiritualità e la carità ed esorta i propri fedeli a leggere la bibbia, a pregare, a vivere la carità e ad impegnarsi nel sociale non saltuariamente ma con metodo ogni giorno, sì che saranno chiamati Metodisti. Mi sembra un programma di grande attualità e valido per ogni Confessione cristiana. 45mila i valdesi nel mondo, 30mila in Italia e 15mila in Argentina e Uruguay dove si tiene ogni anno il sinodo locale le cui istanze saranno presentate a Torre Pellice da alcuni inviati.
Seguiremo giorno per giorno ed accompagniamo con la preghiera questi nostri fratelli.
(Renato Rossi diacono incaricato Servizio ecumenismo e dialogo interreligioso)

