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FRANCESCO, IL PAPA DEL DIALOGO E DELLA MISERICORDIA. OGGI IL NONO ANNIVERSARIO DEL PONTIFICATO

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È la pazzia della guerra, divampata tra Russia e Ucraina il 24 febbraio scorso, a connotare tristemente il giorno in cui ricorre il nono anniversario di Pontificato di Francesco, eletto il 13 marzo 2013. “La guerra è una pazzia”, ha ripetuto più volte il Pontefice in questi giorni, deplorando lo scorrimento di fiumi di sangue e lacrime, invocando l’apertura di veri corridoi umanitari ed esortando ad aiutare quanti sono “oppressi dalle bombe e dalla paura”. Ma alla “pazzia della guerra”, Francesco invita a rispondere sempre con la “follia dell’Amore”, quell’Amore evangelico che “riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù”. La cifra stilistica del suo Pontificato è proprio questa: portare fino alle estreme periferie della terra la speranza della Buona Novella, affinché il suo annuncio possa arrivare a tutti, liberandoli dal peccato e donando loro la gioia di Cristo.

Gli appelli per la pace

Percorrendo a ritroso quasi un decennio di Pontificato di Bergoglio, tutto ciò appare evidente. Il 2021 si è aperto e chiuso all’insegna dell’invocazione alla pace, soprattutto grazie a due viaggi apostolici: a marzo, quello in Iraq e a dicembre quello a Cipro e in Grecia. In entrambe le trasferte è risuonato l’appello di Francesco a lottare contro ogni forma di violenza e a tornare alle sorgenti di umanità e fraternità. Parole ribadite anche a settembre 2021, durante il viaggio a Budapest e in Slovacchia, nel quale Francesco ha condannato ogni forma di distruzione della dignità umana.

La pandemia e l’esortazione alla fraternità

Ma il 2021 è anche legato a filo doppio con il 2020 dalla pandemia da Covid-19 che costringe il mondo a fermarsi, sgomento. Francesco esorta costantemente alla liberalizzazione dei brevetti dei vaccini, affinché il siero sia accessibile a tutti, senza disparità. Restando vicino ai fedeli con la preghiera e l’aiuto della tecnologia, egli dona coraggio al mondo, invitandolo ad affidarsi al Signore. “Abbracciare la sua Croce – dice Francesco nell’indimenticabile “Statio Orbis” presieduta il 27 marzo 2020 sul sagrato della Basilica vaticana – significa permettere nuove forme di ospitalità, di fraternità, di solidarietà”. Ed è proprio la fraternità il termine racchiuso nella Fratelli tutti, la terza Enciclica del Pontefice firmata il 3 ottobre di due anni fa ad Assisi, sulla tomba di San Francesco. Una lettera circolare che richiama all’amicizia sociale e dice no alla guerra per costruire un mondo migliore.

La lotta agli abusi

Anche nel 2019 risuona la parola fraternità, con il documento sulla “Fratellanza Umana per la Pace Mondiale e la convivenza comune”, siglato il 4 febbraio, ad Abu Dhabi, dal Papa e dal Grande Imam di Al-Azhar Ahamad al-Tayyib. Il testo condanna violenza e terrorismo, promuovendo il rispetto reciproco e il dialogo interreligioso, e rappresenta una tappa fondamentale nelle relazioni tra cristianesimo e Islam. A connotare il 2019, tuttavia, c’è anche la lotta agli abusi: a febbraio, in Vaticano, si tiene un incontro sulla protezione dei minori, caratterizzato da una chiara volontà di penitenza, responsabilità, verità e trasparenza nella Chiesa. Il vertice porta sia alla stesura del Motu proprio Vos estis lux mundi che stabilisce nuove procedure per segnalare molestie e violenze, e assicurare che vescovi e superiori religiosi rendano conto del loro operato, sia all’abolizione del segreto pontificio per i casi di abusi sessuali.

La preghiera per le vittime di abusi

La piaga degli abusi commessi da alcuni membri del clero contrassegna anche il 2018, con casi specifici relativi al cardinale George Pell, all’ex sacerdote cileno Ferdinando Karadima e all’ex cardinale Theodore McCarrick. Il primo viene processato in Australia, trascorre ingiustamente tredici mesi in carcere e alla fine viene prosciolto. Karadima e McCarrick, invece, vengono dimessi dallo stato clericale da Francesco. Il 20 agosto, poi, il Papa scrive una Lettera al popolo di Dio in cui ribadisce la via della verità, della giustizia, della prevenzione e della riparazione. “Le ferite non vanno mai prescritte”, afferma Francesco, rimarcando la vicinanza della Chiesa alle vittime e deplorando il clericalismo che trasforma il servizio sacerdotale in potere, alimentando l’abuso.  

I poveri e la misericordia

A risuonare maggiormente nel 2017, invece, è la parola “poveri”: cinque anni fa, infatti, si celebrava la prima “Giornata mondiale” dedicata a loro. “Accostare chi è più povero di noi – dice Francesco – ci ricorderà quel che veramente conta: amare Dio e il prossimo”. La ricorrenza viene indetta dal Papa con la Lettera apostolica Misericordia et misera che conclude il Giubileo straordinario della misericordia, svoltosi nel 2016. Incentrato sul tema “Siate misericordiosi come il Padre”, l’evento ha carattere “diffuso”, ovvero offre la possibilità di aprire una Porta Santa in ogni chiesa del mondo, rendendo così concreta quella attenzione alle periferie così cara al Pontefice.

L’ecologia integrale e la giustizia sociale

La salvaguardia del Creato è indubbiamente il tema portante del 2015. Due gli eventi che caratterizzano questo anno: la firma, il 24 maggio, dell’Enciclica, la Laudato si’ sulla cura della casa comune, e l’istituzione della Giornata mondiale di preghiera per la cura del Creato, da celebrarsi ogni anno il primo settembre. Entrambi gli avvenimenti richiamano alla necessità di promuovere un’ecologia integrale che metta insieme non solo la cura per l’ambiente, ma anche la giustizia sociale e l’equità per i poveri. Inoltre, Francesco ricorda che la vocazione ad essere custodi, e non padroni, del Creato accomuna tutti i cristiani ed ha quindi carattere ecumenico.

L’importanza della famiglia

Tra il 2015 e il 2014 il focus dell’attuale Pontificato è la famiglia, cui Francesco dedica ben due Sinodi: uno straordinario, intitolato “Le sfide pastorali sulla famiglia nel contesto dell’evangelizzazione”, ed uno ordinario sul tema “La vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo”. Da entrambe le Assemblee emerge la preoccupazione del Papa per gli attacchi cui viene sottoposta la famiglia da parte di una società sempre più individualistica. A fare da antidoto a questa tendenza, nell’Esortazione Apostolica Amoris Laetitia, dell’8 aprile 2016, Francesco richiama la bellezza della famiglia basata sul matrimonio indissolubile tra uomo e donna, pur senza dimenticare le fragilità che vivono alcune  persone, come i divorziati risposati. Tale importanza verrà sottolineata anche attraverso l’indizione di uno speciale Anno della Famiglia-Amoris Laetitia che si svolge per tutto il 2021 e per metà del 2022. A concluderlo, sarà il decimo Incontro mondiale delle Famiglie, in programma a Roma il prossimo giugno sul tema “L’amore familiare: vocazione e cammino di santità”.

Per leggere tutto lo speciale si può visitare il sito: https://www.vaticannews.va/it/papa/news/2022-03/papa-francesco-anniversario-pontificato-pace.html

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