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Inaugurato un dipinto del Beato senese Pier Pettinaio

Cattura

Domenica 27 gennaio, dopo la S. Messa delle ore 11.15, nella Insigne Collegiata di Santa Maria in Provenzano, è stato benedetto dal parroco, don Enrico Grassini, e presentato alla comunità, il dipinto ad olio su tela del beato Pier Pettinaio, opera dell’artista Giovanni Gasparro, già autore del quadro della beata Anna Maria Taigi, collocato nella stessa chiesa.

<…se ciò non fosse, ch’a memoria m’ebbe
Pier Pettinaio in sue sante orazioni,
a cui di me per caritate increbbe> (Dante,Purgatorio XIII, 127-129)

queste le parole di Sapia, zia paterna di Provenzano Salvani che, per invidia, desiderò la sconfitta dei propri concittadini senesi e la morte del nipote, entrambe avvenute nella guerra tra le fazioni di ghibellini e guelfi di Siena e Firenze con la battaglia di Colle (anno1269). Si evince dal racconto di Dante che per le preghiere di Pier Pettinaio, a Sapia furono risparmiate le pene dell’Inferno.
Il beato senese, terziario francescano, era all’epoca un personaggio famoso non per la sua eloquenza, ma per la sua preghiera, il suo agire , la sua carità. Nel rione della Contrada Priora della Civetta, Pier Pettinaio aveva la sua bottega di <pettini>, strumenti utili, al tempo, per la lavorazione della lana. E proprio questa Contrada ha voluto costituire, in suo ricordo la <Compagnia di Pier Pettinaio>, istituzione attenta ai bisogni del territorio ed attiva nelle opere caritatevoli.
Nel dipinto del giovane, ma già famoso pittore Gasparro, il Beato è raffigurato con il dito che chiude le labbra, per indicare il silenzio, come da tradizione iconografica e con un foglio bianco, in mano, con parole cancellate: sono i peccati che Pier Pettinaio era solito elencare prima della Confessione, cancellati nella notte da un angelo inviato dal Signore. Vi è rappresentato anche un pettine ed in fondo, in un angolo, lo stemma della Contrada Priora della Civetta, volutamente oscuro perché il suo motto è <Vedo nella notte>.
Alla cerimonia di inaugurazione del quadro, che andrà ad arricchire il già cospicuo patrimonio artistico della Basilica, erano presenti i dirigenti della Contrada con un paggetto che ha offerto un omaggio floreale al Beato, padre Marco Bellachioma, Rettore della Basilica di San Francesco, i terziari francescani e molti fedeli che hanno ascoltato le parole di don Enrico sulla figura di questo beato senese, che fa parte della moltitudine dei santi della nostra città.

 

 

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