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L’8xmille alla Chiesa Cattolica

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TEMPO DI DICHIARAZIONE DEI REDDITI

Perché scegliere l’8xmille alla Chiesa Cattolica?

L’otto per mille è la quota di imposta sui redditi soggetti IRPEF, che lo Stato italiano distribuisce, in base alle scelte effettuate nelle dichiarazioni dei redditi, fra se stesso e le confessioni religiose che hanno stipulato un’intesa. È stata introdotta dall’art. 47 della legge n.222 il 20 maggio 1985, in attuazione dell’Accordo di Villa Madama del 1984 tra la Repubblica Italiana e la Santa Sede, nella qualità di rappresentante della Chiesa Cattolica. La norma stabilisce gli ambiti nei quali i soggetti beneficiari dell’otto per mille possono impiegare i fondi ricevuti, nonché il meccanismo di calcolo di tale quota.
In proporzione alle firme ricevute, la Chiesa cattolica utilizzerà i fondi a lei destinati, come previsto dalla legge 222/85, per 3 finalità:
• Esigenze di culto e pastorale della popolazione Italiana
• Interventi caritativi in Italia e nei paesi in via di sviluppo
• Sostentamento dei sacerdoti

Quasi l’80% dei contribuenti italiani sceglie di destinare il proprio 8 per mille alla Chiesa cattolica. E anche se il numero dei firmatari nella dichiarazione dei redditi 2016 per il 2019 è diminuito dell’1,28% (79,94% rispetto all’81,22% del 2015 per il 2018) la somma donata cresce e torna sopra al miliardo di euro. Nel 2018, gli italiani hanno destinato, attraverso le proprie dichiarazioni 2015, 997,9 milioni di euro.Ma dove vanno a finire questi soldi?
Per scoprirlo è possibile consultare i bilanci locali e nazionali diffusi sui media e online, sui siti istituzionali della Cei (www.8xmille.it), così come la Mappa 8xmille, in continuo aggiornamento, che “geolocalizza” la condivisione, mostrando oltre 16mila interventi in tutta Italia, per regione, diocesi e comune. Sempre su internet è disponibile non solo il rendiconto 2018, quella degli anni precedenti e la ripartizione 2019, ma la redistribuzione regionale alla Chiesa locale dei fondi 8xmille, in proporzione alla popolazione, per dare vita a mense e nuovi spazi parrocchiali per i giovani, restauri che tramandano fede e cultura, fino al microcredito per le famiglie in difficoltà.

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