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OGGI IL 60° DI SACERDOZIO DI MONS. GIOVANNI SOLDANI, AUGURI DA TUTTA L’ARCIDIOCESI

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Don Giovanni Soldani, nasce il 30 marzo del 1940 a Brenna, un piccolo borgo del Comune di Sovicille.
Nel 1965, il 27 giugno, viene ordinato sacerdote da monsignor Mario Ismaele Castellano e subito dopo l’ordinazione viene inviato a Roma per gli studi di scienze sociali alla Pontificia Università Gregoriana e lì rimase per tre anni.
Sono anni importanti – come ha raccontato lui stesso – perché siamo nell’epoca e nel respiro conciliare; lì matura, insieme ad alcuni sacerdoti senesi, l’orientamento verso la necessità di un continuo aggiornamento, alla riflessione condivisa su un sacerdozio vissuto nella vita comunitaria, nella fraternità sacerdotale e aperto al ministero apostolico diocesano nei vari servizi e non semplicemente vissuto nella parrocchia.
Un sacerdozio che si arricchisce quindi in senso apostolico, comunitario e missionario. Appena rientrato in diocesi infatti, nel 1968, il 1° dicembre, Festa di Sant’Ansano, viene inaugurata un’esperienza comunitaria del ministero, quello che oggi sarebbe una sorta di “parroci in solido” nelle comunità di Buonconvento, Bibbiano e Percenna insieme ad altri sacerdoti diocesani che cercavano di vivere insieme per servire un territorio. Accanto al servizio a un territorio territorio, c’era anche il servizio diocesano e Don Giovanni si dedicò molto alla pastorale sociale e del lavoro divenendo assistente diocesano delle Acli, all’epoca molto presente in Diocesi, e cominciò a insegnare Dottrina Sociale della Chiesa nel seminario.
Dal punto di vista pastorale ancora oggi si sentono gli effetti benefici dell’innovativa impostazione avviata e vissuta da Don Giovanni e dagli altri sacerdoti a quel tempo per la zona della Val d’Arbia con una visione di pastorale d’insieme tra tutte le comunità cristiane del territorio.
Dopo questa esperienza e fino al 1992 rimase nella zona di Buonconvento dove ancora lo ricordano con grande affetto; viene spostato a San Rocco Pili e rimanendo però sempre con quest’anima aperta alla vita comunitaria presbiterale e non solo, ospitando sempre sacerdoti di passaggio, una casa aperta, accogliente e naturalmente aperto anche ai servizi diocesani. A San Rocco è tuttora parroco.
Nel 2004 mons. Buoncristiani lo nomina vicario generale della nostra diocesi al posto dell’indimenticabile don Lorenzo Bozzi. Naturalmente divenendo vicario generale ebbe la possibilità di abbracciare tutto il territorio della diocesi, portando la sua spiccata sensibilità di attenzione alle vocazioni e al ministero sacerdotale. E nonostante i suoi anni, che lo hanno fatto ribattezzare “il Patriarca”, resta molto attivo e sempre un punto di riferimento.
Sul prossimo numero del SICOMORO l’intervista a don Giovanni Soldani.
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