
Il responsabile diocesano per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso, diacono Renato Rossi, condivide una riflessione a margine della preghiera con le monache agostiniane che ha coinvolto anche alcuni rappresentanti della Chiesa valdese:
«Il documento del Concilio Vaticano II sull’ecumenismo, Unitatis Redintegratio, parla di ecumenismo spirituale, ma visto che abbiamo celebrato il vespro con le monache agostiniane, preferisco parlare di ecumenismo dell’amicizia, perché proprio Agostino dice che l’amicizia è dono di Dio e quindi relazione di Amore fra persone che si cercano nel bene e nella verità. Ecco che con Thomas, pastore valdese, la moglie Ulma e due membri del consiglio di chiesa abbiamo pregato insieme. Io ho sottolineato come la liturgia cattolica in prossimità della Pentecoste presenti in un crescendo la grandezza dello Spirito Santo, specialmente nelle sue manifestazioni, scruta dentro di noi, ogni cosa, anche le profondità di Dio; come non abbandonarsi allora alla sua azione? Fidiamoci. Ho proclamato poi il versetto 12 del capitolo 8 del Vangelo di Giovanni: “Gesù disse io sono la luce del mondo” che avevamo scelto per la celebrazione ecumenica di dieci giorni fa InsiemeXeuropa per implorare la Pace per il Continente Europa. Thomas ha commentato presentando l’immagine di un albero che da oltre 2000 anni cresce irrorato dallo Spirito, rigoglioso sempre più – e dalle finestre della chiesa si intravedevano i cipressi del chiostro. Gesù è la Luce, ma chiede a tutti i battezzati di essere luce e sale della terra. Il Signore vuole che l’umanità intera viva nella pace, allora come cristiani di varie chiese siamo chiamati a cercare tutto quello che già ci unisce piuttosto che le differenze che ci fanno antagonisti, usi, lingua, tradizioni che se armonizzate ci arricchiscono. Dopo il Padre Nostro, prima della benedizione finale ho invitato i presenti, le monache a scambiarsi il dono della pace, come ho fatto con il pastore. Sorelle grazie per questo momento, per il canto”.