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SIENA, IL 18/X LA PRESENTAZIONE DE “IL RELIQUIARIO DELL’ABBAZIA DI SAN GALGANO. STORIA E RESTAURO”

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Mercoledì prossimo, 18 ottobre 2023, alle 18, presso il salone d’onore del Palazzo Arcivescovile, sarà presentato
il testo curato dalla prof.ssa Elisabetta Cioni dal titolo “Il reliquiario dell’abbazia di San Galgano
detto di Fròsini. Storia e restauro”.

Alla presentazione interverranno il Cardinale Arcivescovo, Augusto Paolo Lojudice, il Rettore dell’Opera della Metropolitana, Giovanni Minnucci e il Direttore dell’Ufficio Beni Culturali dell’Arcidiocesi, don Enrico Grassini; la
presentazione sarà a cura di Alessandro Bagnoli, storico dell’arte e docente presso l’Università di Siena.

Il testo, pubblicato per i tipi della casa editrice senese Nuova Immagine, è stato realizzato grazie al
prezioso contributo dell’Opera della Metropolitana di Siena.


Elisabetta Cioni, già docente di Storia dell’arte presso l’Università degli Studi di Siena e fra i
massimi studiosi dell’oreficeria medievale, ripercorre le vicende di questo preziosissimo manufatto,
attraverso i contributi anche di altri autori che narrano del furto del 1989 dal Museo del Seminario,
fino al ritrovamento grazie all’Arma dei Carabinieri, il recente complesso restauro realizzato dai
Musei Vaticani, e l’esposizione nella mostra tuttora in corso “Dalla spada alla Croce”, allestita
dall’Opera della Metropolitana di Siena nella cosiddetta “Cripta” della Cattedrale.
Nella parte storico-artistica l’autrice ripercorre il cammino decennale dei suoi studi, a partire dalla
datazione dell’opera agli inizi del’300 e all’attribuzione della paternità alla “Scuola dei Tondi”,
celebre erede della tradizione senese degli smalti traslucidi iniziata dal maestro Guccio di Mannaia.
Lo studio scientifico curato da Elisabetta Cioni si pone come evento conclusivo del felice percorso
che da oltre due anni ha riportato a Siena, restaurate e visibili da studiosi e appassionati, le dieci
preziose suppellettili liturgiche, proprietà dell’Arcidiocesi di Siena, fra le quali il suddetto
reliquiario, rubate oltre trent’anni fa e passate attraverso eventi traumatici di cui rimangono evidenti
tracce, ma che oggi tornano a far parte del patrimonio della nostra comunità e, grazie alla preziosa
sinergia fra le istituzioni, patrimonio dell’umanità intera.



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