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SINODO, IERI INIZIATI I TAVOLI DI LAVORO E DI CONFRONTO

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Mons Raspanti, vescovo di Acireale e presidente della conferenza episcopale Siciliana ha presieduto la celebrazione della Messa domenica mattina, in apertura dei lavori dei referenti diocesani per il Cammino sinodale. I due figli – di cui al Vangelo – ai quali il padre, chiede di andare a lavorare nella vigna hanno risposte contrapposte “SI, NO”, ma poi i loro comportamenti si invertono. Ecco allora che riflettere, pentirsi, ascoltare, non cercare il proprio interesse, riconoscere Dio Padre e farne la volontà diventa vera giustizia anche per noi, oggi, che insieme abbiamo intrapreso un cammino che dovrebbe essere ordinario. Dovemmo trovare ispirazione dallo stile ecumenico, come abbiamo visto nella Veglia in San Pietro, e forse rivedere alcuni modelli pastorali ai quali siamo abituati – ha affermato il sottosegretario della CEI don Bulgarelli – quando ha parlato delle strutture di servizio alle due Sessioni, questa di ottobre e quella del 2024.

Successivamente i 24 tavoli di lavoro per complessive 200 persone. Qualche diocesi ha già scelto il tema su cui confrontarsi quest’anno, molte hanno vari argomenti sul tavolo e devono ancora valutare. I cinque temi, che si ispirano all’icona dei Discepoli di Emmaus si rintracciano agevolmente nello spazio dedicato qui nel sito al Cammino Sinodale. Anche noi infatti, durante i giorni di programmazione il 25 e il 26 settembre con l’arcivescovo abbiamo parlato di vari aspetti pastorali importanti, vedremo come sarà opportuno procedere. Diverse sono le diocesi che intendono continuare l’esperienza dei Cantieri di Betania. Anche noi infatti continueremo in questo Ascolto libero, molti sono gli ambienti che ci aspettano: carceri, giuristi, imprenditori, sindacati, ecc.
Mons Raspanti ha concluso i lavori invitandoci a ben curare la fase sapienziale caratterizzata dal discernimento perché ci agevolerà la successiva fase profetica, quando con scelte condivise arriveremo al consensus fidelium. Già nel XII sec. – ha affermato – clero e laici partecipavo al processo decisionale nella Chiesa – non democrazia, ma perché siamo tutti inabitati dallo Spirito Santo. Se penso che nel 1985 nella CEI accanto alle Commissioni di soli vescovi c’erano anche i Segreteriati con presenza di presbiteri, diaconi, religiosi e laiche (io ero in quello per l’Ecumenismo) mi viene da dire che è anche storia recente. Non possiamo che augurarci buon Cammino, insieme all’arcivescovo ed ai fratelli e sorelle di Montepulciano. 

del Diacono Renato Rossi.

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