Gremitissima la pieve romanica quasi millenaria di Pievescola per la prima tappa dell’itinerario dei “Giusti in Valdelsa”. Partecipazione attenta e coinvolta dai numerosi interventi dei testimoni diretti e indiretti che si sono susseguiti.
Il diacono Renato Rossi, responsabile del Servizio per l’Ecumenismo e il Dialogo interreligioso dell’Arcidiocesi di Siena- Colle di Val D’Elsa-Montalcino. ha presentato le motivazioni di quell’evento: fare memoria, che non è solo ricordo, sia per gli Ebrei che per i Cristiani ma “Liberazione” ora per ciascuno di noi e non cadere nell’indifferenza difronte a ricorrenti ondate antisemite.
Non poteva mancare un accenno all’incontro fra Giovanni XXIII e Jules Isaac filosofo e storico ebreo nel giugno 1960, autore di Gesù e Israele, incontro che dette inizio alla riflessione sulla relazione fra la Chiesa Cattolica e l’Ebraismo durante il Concilio.
E’ stato il cardinale Augusto Paolo Lojudice, Arcivescovo di Siena-Colle di Val D’Elsa-Montalcino a presentare i punti salienti contenuti nel documento conciliare Nostra Aetate. Di strada poi ne è stata fatta e lo ha dimostrato l’incontro di ieri. Commovente la testimonianza di Marcello di Segni, venuto apposta da Roma, quando ha detto che: “se non avessero aperto il cancello quella notte facendo entrare quella che sarebbe diventata la mia nonna, io non sarei qui a raccontarlo” ed ha enumerato quanti figli, quanti nipoti e pronipoti ringraziano per il dono della vita. Vicende che si intrecciano, protagonisti che rischiano la vita pur di salvarne un’altra, una rete virtuosa che ha ancora molto da svelarci; ci siamo lasciati con l’impegno di scandagliare ancora in vista della seconda tappa l’anno prossimo, sempre in Valdelsa.