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Convegno internazionale ” Beata Civitas”

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<Beata Civitas- Pubblica pietà e devozioni private nella Siena del ‘300> è stato il tema di un importante Convegno internazionale di studi sulla storia della Chiesa di Siena nel secolo XIV, che si è svolto nell’ottobre 2010.
Organizzato dall’Arcidiocesi, Memoria Ecclesiae ed Opera Metropolitana, con il patrocinio e la collaborazione di numerosi Enti, come l’Associazione internazionale Caterinati e l’Istituto storico diocesano, vi hanno partecipato insigni personalità, come il professor André Vauchez, medievalista francese specializzato in storia della spiritualità, particolarmente attratto dall’arte senese.
A diversi anni di distanza da quell’evento, martedì 28 maggio u.s., presso il Centro Convegni del Santa Maria della Scala, è stato presentato il libro <Beata civitas-Pubblica pietà e devozioni private nella Siena del ‘300> curato dalla professoressa Anna Benvenuti e dal dottor Pierantonio Piatti (ed. del Galluzzo 2016) e ricco di contributi di storici e ricercatori.
Il libro vede la luce, tra l’altro, dopo la canonizzazione di San Bernardo Tolomei (2009) e la celebrazione del VII centenario del Costituto senese (1309-2009).
Ciò non a caso, poiché il volume, già nel titolo, richiama l’aspetto religioso insito negli ideali del buon governo che caratterizzarono il Comune di Siena in epoca medioevale.
L’intenzione degli autori è stata quella di proporre l’inclusione del patrimonio spirituale cittadino tra le risorse che costituivano, con le ricchezze materiali, l’insieme del <bene comune>.
Si viene, così, a superare la dicotomia ottocentesca tra Stato e Chiesa: l’elemento religioso cittadino non è estraneo all’istituzione civile, ma è indissolubilmente ad essa connesso; ne dà testimonianza la profonda interazione tra Amministrazione civica, Ordini mendicanti, Confraternite.
Monsignor Arcivescovo Antonio Buoncristiani, durante la presentazione del volume, ha sottolineato l’importanza di una lettura della bellezza artistica, di cui è ricca la nostra città, alla luce di una cultura cristiana, altrimenti se ne perde il senso,< la cultura di oggi deve essere consapevole di ciò che ha realizzato la fede>.
E padre Bernard Ardura, presidente del Pontificio Comitato di Scienze storiche, nel suo intervento, ha evidenziato l’opportunità di sinergie tra istituzioni ecclesiastiche e mondo della ricerca scientifica, per giungere ad un proficuo lavoro come questo, in cui si è assistito alla lodevole collaborazione dell’autorità ecclesiastica nella persona di Monsignor Buoncristiani con studiosi dell’Università di Siena e Firenze.
Ha esaltato, poi, la felice testimonianza che, con il volume, viene offerta per ulteriori studi di ricerca e l’illustrazione del <prestigioso caso senese, in cui il bonum comune spirituale si fa linfa vitale della realtà civile>.
Hanno preso la parola, in questa occasione, il prof. Salvestrini ed il prof. Balestracci.
Il professor Francesco Salvestrini , dell’Università di Firenze, si è soffermato sull’organicità del volume, dove, testi di storia e storia dell’arte si richiamano a vicenda ed ha, poi ,trattato il focus del libro : religiosità e vita civica sono interconnesse, per cui-ha detto- essere buoni cristiani equivale ad essere buoni cittadini.
Ed ha portato gli esempi degli ordini mendicanti e delle Confraternite che hanno saputo coniugare, con la loro fondamentale funzione, la devozione all’impegno sociale.
Duccio Balestracci, docente dell’Università di Siena, ha invitato a <leggere con occhiali olistici>i rituali laici e religiosi insieme ed ha portato ad esempio la processione dei Ceri e dei Censi come performance di momento identitario, mix di sentimento religioso e civico, con elemento principale la Madonna, protettrice dello <Stato senese>.
Sintesi dei valori spirituali e civici il Santa Maria della Scala-ha aggiunto- capace di offrire, al tempo, solidarietà, approvvigionamento, salute fisica, salute spirituale, istituto che nasce all’interno del mondo religioso e gestisce il welfare, rivolgendosi a tutti.
Il libro-ha concluso- insegna la convivenza tra ethos e polis in un’edificante concordia; la Chiesa si ripropone come la comunità delle sue origini, Chiesa e Comune fanno sì che si diventi <più autentici cittadini della città terrena e della città eterna> .

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