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“D(io) e l’altro” Ritiro interparrocchiale

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Tempo di quaresima, momento di riflessione sulla nostra vita spirituale, sul nostro essere cristiani.
<D(IO) e L’ALTRO> è stato il tema proposto per una giornata di ritiro interparrocchiale ai fedeli delle parrocchie di Siena centro: Duomo, Provenzano, San Martino, che ha avuto luogo domenica 10 marzo nei locali di San Martino, recentemente ristrutturati.
A guidare l’incontro il parroco di Santa Maria in Provenzano, don Enrico Grassini. ” Dio, io e l’altro -ha detto il sacerdote –sono gli assi cartesiani attraverso i quali si gioca la nostra spiritualità. La Croce è il paradigma della nostra vita di fede: l’ascesa verso Dio, la discesa di Dio verso l’uomo in senso verticale, la testimonianza verso i fratelli in senso orizzontale”.  Crescere nella conoscenza del mistero di Cristo e testimoniarlo con la nostra condotta deve essere, pertanto, il nostro cammino.
Dio, io, l’altro è una triangolazione importante, in questa trilogia si racchiude l’armonia dell’universo.
<Nella dimensione verticale Dio discende affinché l’uomo possa salire>.
Dall’Antico Testamento è stato preso in considerazione il Libro di Giona (cap.4): Giona sfugge alla chiamata del Signore, resta tre giorni nel ventre della balena, fino alla sua riconciliazione ed alla riconciliazione della città di Ninive, dove gli era stato chiesto di andare a predicare.
Riconciliarsi con il Signore, ristabilire una collaborazione, ritornare ad uno stato precedente dopo una separazione, un allontanamento, una rottura: è l’esperienza di ogni persona che si avvicina al sacramento della Penitenza, alla presenza di Dio operante nella nostra vita.
Dio scende nella nostra esistenza, l’uomo si avvicina a Lui, lo conosce attraverso l’amore, un amore che ferisce, che è spettacolo di bellezza e senso di nostalgia, che è desiderio di presenza.
Ecco la presenza: la figura, la tipologia ci pone allora davanti il fratello, del quale abbiamo bisogno per riconciliarci, per confrontarci, per prendere coscienza della propria dignità.
Abbiamo necessità di abbandonare la nostra autosufficienza, il nostro egoismo, di scendere dai nostri piedistalli, abbiamo necessità di posare i nostri piedi sulla pietra su cui Cristo ha fondato la Chiesa, sulla fede, di rispettare l’armonia dell’universo: uomo e creato, relazionalità umana a tre <Dio, io, l’altro>.

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