Si è svolto, giovedì 24 gennaio, il II° incontro del Corso di cultura politica e dottrina sociale cristiana <Le periferie del terzo millennio>, organizzato dalla Fondazione Mons. Orlando Donati in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Politiche ed Internazionali dell’Università di Siena e della Facoltà Teologica dell’Italia centrale.
Il tema è stato:<Le periferie esistenziali>, relatrice la professoressa Cristina Pasqualini, sociologa, docente dell’Università Cattolica di Milano e membro dell’Osservatorio giovani dell’Istituto Toniolo.
La relatrice ha sottolineato la questione della socialità come elemento di primaria importanza nella trattazione delle periferie esistenziali. <Tanti problemi nascono da una mancata socialità a partire dalla prossimità spaziale, dal vicinato, che, paradossalmente, non conosciamo>
Il vicinato è ancora una comunità? Quali sono le fragilità nella prossimità spaziale? Domande della professoressa Pasqualini, che ci fanno riflettere e riconoscere come il nostro individualismo non ci permetta di essere persone connesse, collaborative e solidali con coloro che vivono vicino a noi. Con uno sguardo attento potremmo scorgere tante fragilità di matrice diversa (fisica, psicologica, di natura economica), ma la diffidenza, lo scarso tempo a disposizione per gli altri ci allontanano da ogni problematica.
La nostra rete sociale su cui contare in caso di bisogno è più fragile rispetto agli altri Paesi europei, più scarsa la fiducia che riponiamo nelle persone.
C’è un’evidente criticità, occorre fare un cambio di paradigma generale- ha affermato la relatrice- bisogna riattivare la socialità: bastano piccoli gesti.
Sono state anche date, recentemente, alcune risposte pratiche per riconnettersi alle prossimità spaziali: cohousing, cooperativa di abitanti, condominio solidale, eco-villaggi che danno modo di scegliere i vicini, di mantenere una buona socialità, di effettuare una sostenibilità economica.
Dal 2013 a Milano esistono invece le Social street connesse tramite Facebook, un’esperienza positiva: dal gruppo virtuale si può passare a quello reale. La Social street è un’esperienza che la prof. Cristina Pasqualini ha vissuto da protagonista e che ha raccontato nel proprio libro <Vicini e connessi> .