Mercoledì 6 marzo con il rito dell’imposizione delle sacre ceneri è iniziato il cammino quaresimale in preparazione alla Pasqua del Signore. Il rito si è svolto durante la Santa Messa in Cattedrale, presieduta dall’Arcivescovo Monsignor Antonio Buoncristiani e concelebrata da Monsignor Gaetano Rutilo e da don Emanuele Salvatori,
Il rito – ha ricordato l’Arcivescovo- si riferisce ad un’antica usanza, secondo la quale i pubblici peccatori, prima di ottenere il perdono della Chiesa, facevano una manifestazione di penitenza cospargendosi il capo di cenere e chiedendo il perdono della comunità, come segno del perdono di Dio.
Tutti noi- ha continuato nella sua omelia Monsignor Buoncristiani- siamo bisognosi di conversione per trasformare la nostra vita e giungere alla salvezza.
È Gesù stesso, nel Vangelo, ad indicarci la strada del cambiamento attraverso il comandamento dell’amore che si deve concretizzare in gesti di carità verso il prossimo.
Nella vita del cristiano, oltre ai Comandamenti, c’è la necessità di confrontarsi con la Parola del Signore, con le Beatitudini, con il comandamento fondamentale che Gesù ci ha lasciato nell’ultima cena: “Come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli. ” (Giov 13, 35).
Per vincere gli ostacoli che si presentano davanti alla nostra fragilità, occorre chiedere l’aiuto del Signore, metterci davanti a Lui con la nostra povertà. Dobbiamo domandare il dono della conversione, che si risolve in un cammino continuo, un percorso durante il quale è necessario metterci in discussione, rinunciare a sicurezze che sembrano necessarie e si rivelano, invece, solamente effimere. Monsignor Buoncristiani, parlando di conversione, ha sottolineato tre punti che Papa Francesco ha indicato nel Messaggio per la Quaresima di quest’anno: digiunare, pregare, fare elemosina.
Digiunare- dice il Pontefice- significa imparare a cambiare il nostro atteggiamento verso gli altri e le creature: dalla tentazione di <divorare> tutto per colmare la nostra ingordigia alla capacità di soffrire per amore, che può colmare il vuoto del nostro cuore.
Pregare è indispensabile per rinunciare all’idolatria e all’autosufficienza del nostro io e dichiararci bisognosi del Signore e della Sua misericordia. Fare elemosina, infine, ci aiuta ad uscire dalla stoltezza di vivere ed accumulare tutto per noi stessi, nell’illusione di assicurarci un futuro che non ci appartiene.
E così – afferma Papa Francesco nel Messaggio- potremo ritrovare la gioia del progetto che Dio ha messo nella creazione e nel nostro cuore, quello di amare Lui, i nostri fratelli ed il mondo intero e trovare in questo amore la vera felicità.
Il Santo Padre ci esorta a non lasciar trascorrere invano questo tempo quaresimale, tempo favorevole allo spirito. Monsignor Arcivescovo, concludendo la sua omelia, ha detto: < Facciamoci prossimo dei fratelli e delle sorelle, preghiamo per loro, preghiamo per i poveri che hanno bisogno di aiuti materiali, ma anche spirituali, chiediamo al Signore la pace del cuore>.