Il prossimo 14 febbraio i fidanzati e gli sposi sono invitati presso la Basilica di S. Francesco a Siena per una celebrazione eucaristica che si concluderà con la benedizione del nostro Arcivescovo.
La festa di San Valentino, il custode di chi si ama, ricorda il vescovo di Terni che, secondo alcune fonti, fu decapitato sotto l’imperatore romano Aureliano perché aveva benedetto il sogno d’amore tra una giovane cristiana e un soldato pagano. Per questo in Italia e in tutto il mondo è venerato come il protettore degli innamorati.
Un Santo che parla di amore fedele e paziente, un amore attento, generoso e rispettoso, che è patrono dell’amore sponsale e della famiglia cristiana, fondata sul sacramento del matrimonio.
San Valentino ha dato una testimonianza suprema di amore attraverso il martirio, attraverso tutta la sua lunga esistenza, a testimonianza di amore per Dio, per gli uomini e in modo particolare nei confronti dei giovani, degli innamorati, della famiglia.
L’idea di valorizzare la festa di S. Valentino viene dal n. 208 di Amoris Laetitia dove lo stesso pontefice invita a sfruttare al meglio alcuni appuntamenti che per tradizione trovano un grande richiamo anche commerciale, convocando i fidanzati per un momento di preghiera e di ringraziamento per il dono dell’amore e della fedeltà da coltivare poi nel matrimonio.
L’invito è rivolto sia ai fidanzati che agli sposi che sono chiamati, pur nella loro debolezza, a diventare una luce nel buio del mondo (AL 66).
Esperienze così diverse eppure accomunate da un’unica verità: l’amore tra un uomo e una donna, iniziato e vissuto non come un’avventura occasionale, ma piuttosto come cammino intrapreso per rispondere ad una vocazione che rivela il senso autentico dell’esistenza e della relazione.
Accompagnare il cammino di amore dei fidanzati diventa un bene per le stesse comunità cristiane (AL 207) e il trovarsi insieme diviene significativo anche per i fidanzati (sia prossimi alle nozze che in un cammino di crescita più lontano dal matrimonio) sottolineando, così, un senso di unità e di cammino comunitario.
Sebbene l’unione degli sposi sia stata confermata e consacrata dal sacramento del matrimonio, questo momento ci auguriamo serva per sottolineare come lo stesso percorso di sposi è chiamato a crescere, sempre in cammino (AL 207); il trovarsi insieme diviene momento simbolico e reale di un percorso da fare ogni giorno riscegliendosi nel quotidiano.
Il ‘per sempre’– spiegava qualche anno fa Papa Francesco alle coppie riunite in Vaticano nel giorno di San Valentino – non è solo una questione di durata. Un matrimonio non è riuscito solo se dura, ma è importante la sua qualità. Stare insieme e sapersi amare per sempre è la sfida. Il Signore può moltiplicare l’amore e donarlo fresco e buono ogni giorno.